Quanti titoli del campionato italiano ed europeo avrebbe vinto ancora e quali record avrebbe
raggiunto Fabio Danti se quel funesto sabato del tre giugno del 2000, fosse
passato indenne da quel tratto di tracciato, cento metri prima del traguardo, della cronoscalata Caprino-Spiazzi?
Di certo non devo essere io a dire e a scrivere di Fabio
Danti, tanto è stato scritto sulle sue imprese delle gare in salita che hanno incantato, purtroppo per pochi anni,
il pubblico sui tracciati delle strade di montagna d’Italia e d’Europa.
Fabio Danti, il pilota dalle imprese memorabili, dal carattere forte e "aggressivo" in
gara ma una persona gentile, disponibile, sempre pronto a concedersi per
domande, foto, battute e risate.Ho avuto il piacere di incontrarlo alcune volte Fabio, ricordo la sua gara con la Skoda Felicia kit, credo fosse il 1996, alla Monte Erice, sembrava essere dentro un video gioco, tale era la velocità di manovra della "piccola" Skoda nell’inserimento in curva e su per i tornanti.
Già!... due categorie nella stessa gara! Arrivato al traguardo
a Borno, con la piccola Felicia, prendeva l’elicottero per ritornare giù a
Malegno e ripartire con l’Osella. Proprio un impegno da vero campione, dotato di
una grande capacità di adattamento repentino alla differenza delle due auto.
Un
gioco da ragazzi per lui.
Fabio Danti era davvero il pilota perfetto delle
cronoscalate.
Aveva sempre un sorriso per tutti.
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