giovedì 22 dicembre 2011

JUAN MANUEL FANGIO



STORIA DI UN PILOTA LEGGENDARIO

Quando, nel secolo scorso, la famiglia Fangio decise di trasferirsi in Argentina, in cerca di una vita migliore, il paese sudamericano stava attraversando una profonda crisi economica che tuttavia non Scoraggiò il signor Loreto ed Herminia Deramo, forti di un carattere tenace che qualche anno dopo avrebbero trasmesso al loro figlio Juan Manuel.
Nel 1911, esattamente il 24 giugno, a San José de Balcare, nasce il piccolo Fangio, che alcuni anni dopo sarebbe diventato uno dei migliori piloti di automobili al mondo.
Durante i primi anni della sua adolescenza, vittima di una Argentina impoverita, Juan Manuel si adopera come meglio può in alcuni lavori occasionali per aiutare la famiglia.
Lavori di fatica nei campi che mettono alla prova il suo fisico esile di giovane ragazzo ma che gli permettono di forgiare una ottima resistenza fisica e mentale, che si rivelerà l'arma vincente negli anni più gloriosi della sua carriera.
La svolta decisiva avviene quando, per la prima volta, entra in contatto col mondo dei motori, presso una officina meccanica come "apprendista".
È la via per la gloria.
Comincia così la sua carriera, correndo in alcune gare di durata che, a volte, lo impegnano anche per qualche settimana, una buona palestra per temprare il carattere.
Tuttavia,  come  se fosse già tutto scritto, nel 1947 a  Buenos  Aires,  si  disputa  il Gran  Premio,  in cui  vi partecipano i migliori piloti europei e Fangio, giovane pilota "acerbo", viene invitato per disputare una gara secondaria, che però gli consente di mettersi in mostra e fare apprezzare le sue capacità di guida.
In quell'occasione, oltre ai tanti piloti giunti dall'Europa, conosce Achille Varzi, uno dei più grandi piloti di quegli anni, con cui instaura sin da subito un ottimo rapporto che li farà diventare amici.
Alcuni anni più tardi, i suoi contatti con l'Europa delle corse automobilistiche, gli permettono di disputare alcune gare nel vecchio continente quando nel 1951 con l'Alfetta 159 vince per la prima volta il campionato mondiale.

È solo il primo di una lunga serie.
Si  ripete  nel  1954  e  1955  con  i  tedeschi  di  Stoccarda,  su  Mercedes  W 196  carenata.
L'anno  successivo  batte  tutti  su  Ferrari D50 ed  infine  nel  1957  nuovamente  con  la Maserati 250F.
La stagione del campionato mondiale del 1957, però,  ha  un  gusto  diverso  poichè  corona  Juan Manuel  Fangio  pilota  leggendario,  rendendolo protagonista  assoluto  dell'automobilismo mondiale.




Il 4 agosto, sul circuito del Nürburgring, in Germnia, uno dei più impegnativi tracciati per le sue caratteristiche tecniche, 22 Km di curve insidiose, con discese e salite che si ripetono una curva dopo l'altra, da percorrere ad altissima velocità, si disputa la sesta gara del campionato. Al  tredicesimo  giro,  quando  è  leader  della  corsa,  si  vede  costretto  alla  sostituzione  degli  pneumatici  con  una  sosta  ai  box.
In  quel  momento,  quando  mancano  solo  dieci  giri  alla  bandiera  a  scacchi,  ha  un  vantaggio  di  oltre  30  secondi  sui  rivali  Hawthorn  e  Collins  che  seguono  su  Ferrari.
Rientrato  in  pista  con  cospicuo  ritardo  per  problemi  di  fissaggio  di  una  ruota, si ritrova in terza posizione a circa un minuto dal comando della gara.

È in quell'occasione che l'ormai veterano Fangio mette la firma sul libro dei piloti leggendari, mancano solo dieci giri al termine e un giro dopo l'altro comincia a percorrere la pista con tempi al di sotto di quelli da qualifica, recupera otto, nove, dieci secondi al giro, finchè non raggiunge le Ferrari per portarsi in testa nella classifica iridata.










http://www.youtube.com/watch?v=F8GewTBczsQ

"L'ULTIMA 1000 MIGLIA"

Durante un assolato pomeriggio del mese di maggio del 1957, esattamente il 12° giorno, nelle vicinanze del confine fra Mantova e Brescia, sulla strada Goitese, all’altezza della località Guidizzolo, in provincia di Mantova, di ritorno da Roma, stavano disputando la loro gara sulla Ferrari 335 S n. 531, il pilota Alfonso De Portago e il copilota Edmund Gurner Nelson, era una delle più importanti gare dell'epoca, la 1000 MIGLIA.
Una gara stradale che partita da Brescia, si dirigeva verso Roma per ritornare nella città lombarda il    giorno dopo.
Stavano percorrendo l’ultimo tratto di tracciato che portava al traguardo di Brescia, nonostante il fondo stradale fosse sterrato, le auto in gara in quel punto raggiungevano velocità di oltre 240 Km/h.
Si trovano in prossimità dell’abitato del paese di Guidizzolo quando all’improvviso si verifica lo scoppio di uno pneumatico che fece sbandare la macchina di De Portago facendogli perdere il controllo.
Finiti nel fossato a destra ne fuoriuscirono saltando l’intera carreggiata e schiantandosi sul ciglio opposto, dove erano raccolti molti spettatori, un impatto violentissimo che travolge dieci persone tra cui cinque bambini uccidendoli sul colpo, perdono la vita anche De Portago e Nelson.
La vittoria "amara" va al pilota Piero Taruffi su Ferrari     315 S spyder Scaglietti.
Sarà l'ultima 1000 MIGLIA in cui bisognava "tenere giù il piede" sull'acceleratore.
In seguito a quella tragedia le corse motoristiche di velocità su strada furono quasi totalmente abolite sull'intero territorio nazionale.
Persino la XII Milano - Taranto, che si sarebbe dovuta svolgere 10 giorni dopo, fu annullata. Tra le eccezioni, il Gran Premio di Pescara del 1957 che fu mantenuto in quanto parte del calendario internazionale di Formula 1.

mercoledì 21 dicembre 2011

1000 MIGLIA

Le origini della Mille Miglia risalgono agli inizi del XX secolo, quando nel 1927 il nuovo ordinamento dell’Automobile Club d’Italia, affidava alle varie sedi provinciali la riscossione delle tasse automobilistiche e la costituzione di una sede del Pubblico Registro Automobilistico locale. Ecco quindi la necessità di “separare” la città di Brescia da quella di Milano e per tanto dall’Automobile Club del capoluogo lombardo.
Tuttavia il legame automobilistico sportivo con la città di Milano si era man mano logorato.
Dopo il 1922, anno in cui, dopo l’esperimento del primo Gran Premio d’Italia che Arturo Mercanti direttore dell’A.C.M. aveva organizzato l’anno precedente sul circuito di Montichiari, la gara, venne disputata sul nuovissimo circuito di Monza, l’anno successivo, costruito a tempo di record nel parco della villa reale, facendo tesoro dell’esperienza di alcune soluzioni tecniche quali le curve sopraelevate, già sperimentate a Ghedi.
I bresciani, affezionati ormai a quella gara, vissero l’episodio come un grave affronto soprattutto perché il motorismo sportivo italiano, nel loro territorio, aveva dato origine a una delle più importanti gare dell’epoca: la Brescia - Cremona - Mantova - Verona - Brescia di circa 220 km riservata alle automobili.
Nel 1904, sempre in provincia di Brescia, all’interno della manifestazione la “Settimana motoristica”, si disputa la Coppa Florio sulla piana di Montichiari e alcune gare di motonautica sul lago di Garda, così come per il “Circuito aereo” di Brescia dove nel 1909 fu disputata la prima gara in assoluto in Italia tra aeroplani.
Presi dalla voglia di competizione, i dirigenti del neonato Automobile Club Brescia, come il presidente Franco Mazzotti e il vicepresidente conte Aymo Maggi, assieme a politici dell’epoca come l’onorevole Alfredo Giarratana e Innocente Dugnani, e altri ancora come Renzo Castagneto e Aldo Finzi cominciano a elaborare un progetto.
Si sviluppò nella loro idea la creazione di una manifestazione spettacolare, che celebrasse la raggiunta autonomia da Milano, e “vendicasse” l’offesa subita. Aldo Finzi, abile organizzatore di eventi motoristici e segretario generale dell’A.C.B. venne affiancato dal barone Flaminio Monti.
L’idea più logica fu pensare ad una gara di velocità su lunga distanza, riservata alle vetture di serie.
Bisognava scegliere il luogo adatto affinché l’evento risultasse di grande rilievo: poiché all’epoca era di moda fare confluire tutto nella capitale Roma, in prima battuta si pensò ad una gara chiamata, Brescia Roma.
Dopo qualche riflessione, si resero conto che così Brescia avrebbe avuto solo un vantaggio relativo, allora pensarono ad una versione di Brescia Roma Brescia, andata e ritorno, ma il nome era troppo lungo e sembrava quasi uno slogan per un viaggio in treno, più che una competizione automobilistica.
Ad un certo punto, ecco l’idea geniale.
Franco Mazzotti chiese ai colleghi che stavano conteggiando i chilometri che le auto avrebbero dovuto percorrere, quale fosse la distanza da completare; la risposta fu “circa 1600 chilometri”. Mazzotti, dopo i suoi viaggi in America, si era abituato a considerare le distanze in miglia anziché in chilometri, ed esclamò convinto “MILLE MIGLIA”.

WINTER MARATHON 2012

È tutto pronto ormai per la 24ª edizione della Winter Marathon che si svolgerà dal 19 al 22 gennaio duemiladodici a Madonna di Campiglio. La gara, che fino all’anno scorso partiva da Piazza Righi, quest’anno prenderà il via da Piazzale Brenta, per percorrere gli oltre 400 km dentro la magnifica cornice delle Dolomiti del Brenta.
Gli equipaggi attraverseranno 11 passi alpini tra cui quello del Pordoi a 2239 mt di altitudine.
Sono previsti 40 prove cronometrate, 5 controlli orari e 1 controllo a timbro, da disputarsi su strade aperte al traffico con velocità medie non superiori a 41,756 Km/h.
Anche quest’anno si prevede una gara molto combattuta, vista la presenza dei maggiori specialisti del settore. Fra gli iscritti si contano circa 15 Top Driver tra cui il vincitore della 1000 Miglia 2011 Giordano Mozzi, alla sua prima esperienza alla Winter Marathon.
Presente sui nastri di partenza anche l’ex pilota di F.1 Ivan Capelli, che gareggerà con una Volvo ufficiale del Registro Italiano.

Passaggio prima vettura:

Ore 14.00MADONNA DI CAMPIGLIO (m. 1522)
Ore 14.05Passo Campo Carlo Magno (m. 1682)
Ore 14.15Folgarida
Ore 14.30Dimaro
Ore 14.40Malè
Ore 15.30Fondo
Ore 15.40Senale-San Felice
Ore 15.50Passo Palade (m. 1518)
Ore 16.10Tesimo
Ore 16.20Nalles
Ore 16.50SAFETY PARK VADENA
Ore 17.00Bolzano
Ore 17.05Cornedo all'Isarco
Ore 17.35Collepietra
Ore 17.50Ponte Nova
Ore 18.15Passo di Lavazè (m. 1808)
Ore 18.25Passo Pramadiccio (m. 1431)
Ore 18.45Ziano di Fiemme
Ore 18.50Predazzo
Ore 19.05Moena
Ore 19.15Pozza di Fassa
Ore 19.20MAZZIN
Ore 19.30Canazei (sosta)
Ore 20.15CANAZEI (m. 1430)
Ore 20.40Passo Pordoi (m. 2239)
Ore 20.55Arabba
Ore 21.05Passo Campolongo (m. 1875)
Ore 21.20Corvara in Badia
Ore 21.40Passo Gardena (m. 2121)
Ore 22.00Passo Sella (m. 2240)
Ore 22.15Canazei
Ore 22.25Mazzin
Ore 22.30Pozza di Fassa
Ore 22.45Passo Costalunga (m. 1752)
Ore 22.55CAREZZA AL LAGO
Ore 23.20Ponte Nova
Ore 23.35Cornedo all'Isarco
Ore 23.40Bolzano
Ore 00.00Appiano
Ore 00.15Passo della Mendola (m. 1363)
Ore 00.35Romeno
Ore 00.50Cles
Ore 01.10Malè
Ore 01.20Dimaro
Ore 01.35FOLGARIDA (m. 1298)
Ore 01.45Passo Campo Carlo Magno (m. 1681)
Ore 01.50MADONNA DI CAMPIGLIO (m. 1522)