TUTTO CAMBIA
Ne sono passate di stagioni, da quando nel 1950 fu istituito il campionato mondiale di Formula 1 piloti, e con esse scuderie, tecnici, piloti, glorie e sconfitte.
La Formula 1, massima
espressione tecnologica del mondo automobilistico ha sempre, stagione dopo
stagione, apportato delle modifiche alle monoposto a volte minime giusto per
migliorare qualche deficit motoristico o aerodinamico durante la stagione in
corso, altre, cambiamenti che hanno segnato la sua storia.
Questi cambiamenti descrivono la naturale evoluzione delle
monoposto e della Formula 1, dal motore anteriore degli anni 50, quando lo si privilegiava
a sfavore del telaio, all’intuizione dell’importanza di quest'ultimo negli
anni 60, alla monoposto a effetto suolo dell’inglese Colin Chapman, alla
nascita delle scocche in carbonio, all’utilizzo del turbo, dell’elettronica e così
via.
Già, il turbo, un "marchingegno" sofisticato che ha lo scopo di immettere una maggiore quantità di aria nella camera
di scoppio, assicurando al motore una maggiore potenza.
Era stato impiegato negli anni 80 fino al 1989 quando fu
abbandonato dando ampio spazio all’utilizzo dell’elettronica.
Quest’anno nella stagione 2014 ormai in partenza con il G.P. d'Australia, ritorna a
sovralimentare motori di cilindrata 1.6 litri, dotati di un sistema di ricupero
dell’energia chiamato ERS, Energy
Recovery System.
Questo sistema
innovativo, ha il compito di recuperare sia l’energia cinetica in
eccesso dalle
ruote motrici, che già faceva il “vecchio KERS” nelle passate stagioni,
che
quella termica generata dai gas
di scarico, accumulandola nelle batterie che erogano circa 100 KW oltre
alla potenza del motore a scoppio, garantendo una "mostruosa" coppia
alle ruote motrici.
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