Le origini della Mille Miglia
risalgono agli inizi del XX secolo, quando nel 1927 il nuovo ordinamento
dell’Automobile Club d’Italia, affidava alle varie sedi provinciali la
riscossione delle tasse automobilistiche e la costituzione di una sede del
Pubblico Registro Automobilistico locale. Ecco quindi la necessità di
“separare” la città di Brescia da quella di Milano e per tanto dall’Automobile
Club del capoluogo lombardo.
Tuttavia il legame
automobilistico sportivo con la città di Milano si era man mano logorato.
Dopo il 1922, anno in cui, dopo
l’esperimento del primo Gran Premio d’Italia che Arturo Mercanti direttore
dell’A.C.M. aveva organizzato l’anno precedente sul circuito di Montichiari, la
gara, venne disputata sul nuovissimo circuito di Monza, l’anno successivo,
costruito a tempo di record nel parco della villa reale, facendo tesoro
dell’esperienza di alcune soluzioni tecniche quali le curve sopraelevate, già
sperimentate a Ghedi.
I bresciani, affezionati ormai a
quella gara, vissero l’episodio come un grave affronto soprattutto perché il
motorismo sportivo italiano, nel loro territorio, aveva dato origine a una
delle più importanti gare dell’epoca: la Brescia - Cremona - Mantova - Verona -
Brescia di circa 220 km
riservata alle automobili.
Nel 1904, sempre in provincia di
Brescia, all’interno della manifestazione la “Settimana motoristica”, si
disputa la Coppa Florio sulla piana di Montichiari e alcune gare di motonautica
sul lago di Garda, così come per il “Circuito aereo” di Brescia dove nel 1909 fu
disputata la prima gara in assoluto in Italia tra aeroplani.
Presi dalla voglia di
competizione, i dirigenti del neonato Automobile Club Brescia, come il
presidente Franco Mazzotti e il vicepresidente conte Aymo Maggi, assieme a
politici dell’epoca come l’onorevole Alfredo Giarratana e Innocente Dugnani, e
altri ancora come Renzo Castagneto e Aldo Finzi cominciano a elaborare un
progetto.
Si sviluppò nella loro idea la
creazione di una manifestazione spettacolare, che celebrasse la raggiunta
autonomia da Milano, e “vendicasse” l’offesa subita. Aldo Finzi, abile
organizzatore di eventi motoristici e segretario generale dell’A.C.B. venne
affiancato dal barone Flaminio Monti.
L’idea più logica fu pensare ad
una gara di velocità su lunga distanza, riservata alle vetture di serie.
Bisognava scegliere il luogo
adatto affinché l’evento risultasse di grande rilievo: poiché all’epoca era di
moda fare confluire tutto nella capitale Roma, in prima battuta si pensò ad una
gara chiamata, Brescia Roma.
Dopo qualche riflessione, si
resero conto che così Brescia avrebbe avuto solo un vantaggio relativo, allora
pensarono ad una versione di Brescia Roma Brescia, andata e ritorno, ma il nome
era troppo lungo e sembrava quasi uno slogan per un viaggio in treno, più che
una competizione automobilistica.
Ad un certo punto, ecco l’idea
geniale.
Franco Mazzotti chiese ai
colleghi che stavano conteggiando i chilometri che le auto avrebbero dovuto
percorrere, quale fosse la distanza da completare; la risposta fu “circa 1600 chilometri”.
Mazzotti, dopo i suoi viaggi in America, si era abituato a considerare le
distanze in miglia anziché in chilometri, ed esclamò convinto “MILLE MIGLIA”.
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