Nel mondo delle cronoscalate, dove ogni frazione di secondo conta e l’affidabilità del mezzo è cruciale, un dettaglio apparentemente "semplice" come la disponibilità di pneumatici può determinare il destino di un’intera stagione.
A distanza di quasi trent'anni, la storia sembra ripetersi: oggi è Lucio Peruggini a fare i conti con una situazione che negli anni '90 già aveva messo in grande difficoltà un altro grande interprete della specialità, Antonino La Vecchia.
Il "domatore di cavalli", (erano 500 quelli della sua vettura), nel triennio 1996, 97 e 98 ha disputato il Campionato Italiano Supersalita a bordo dell’Alfa Romeo 155 V6 TI, una delle vetture più iconiche della specialità.
Nonostante il potenziale tecnico straordinario della 155, La Vecchia fu vittima di una grave carenza di pneumatici adeguati: a disposizione solo coperture da pista in mescola durissima, le famose Pirelli D2 "bollino verde". Senza la possibilità di utilizzare mescole più morbide, la macchina faticava terribilmente nei primi chilometri di gara, con aderenza quasi nulla e rischi elevatissimi.
Oggi Lucio Peruggini, pluricampione italiano gruppo GT si trova a vivere una situazione analoga.
A un mese dalla prima gara del Campionato Supersalita 2025, Peruggini è costretto a fare i conti con un grave ritardo nella consegna degli pneumatici specifici per le Ferrari da parte del produttore unico.
L’unica alternativa? Pneumatici da pista in mescola dura, non pensati per le esigenze della salita, aggravati dall’impossibilità regolamentare di utilizzare termocoperte. Un quadro che non lascia spazio a illusioni: "Nei primi chilometri sarà come guidare sul ghiaccio," ha dichiarato il pilota foggiano, paventando anche l’ipotesi di un ritiro forzato se la situazione non dovesse sbloccarsi.
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